to: Valerio
date: Fri, Oct 7, 2011 at 8:07 PM
subject: Re: FW: from a friend of andrea volpini’s
mailed-by: insideout.io
è importante fermarsi e ragionare qualche minuto.
Deception
SJ era un mago, qualcuno lo chiamava con invidiosa maligneria “il pifferaio magico” e da sempre la tecnologia s’incrocia con la magia, Clarke diceva: “Any sufficiently advanced technology is indistinguishable from magic.” e Marco Tempest è probabilmente la persona più indicata per celebrare il suo successo. Un successo eclatante quanto effimero, basato sull’innovazione formale, estetica e ben lontana dall’etica. In una delle fasi più difficili della sua vita SJ introdusse le icone a milioni di colori su NeXTSTEP: era così difficile implementarle nel 1989 che in una delle prime presentazioni fece partire un video dal disco ottico nascondendo ai giornalisti che in anni di sviluppo il suo team aveva mancato l’obiettivo. Nel 1990 vidi per la prima volta le icone a milioni di colori sullo schermo di un PC: un cugino mio omonimo (il vero nerd di famiglia) aveva ordinato una costosa postazione NeXTstation dagli Stati Uniti: erano semplicemente straordinarie; di li a breve milioni di computer avrebbero avuto le icone a milioni di colori.
Gothic Hi-Tech
SJ ci ha detto @bruces (Bruce Sterling) tempo fa è un eroe gotico dell’hi-tech: è brillante, ha il pieno controllo sulla vita (e ora scopriamo anche sulla morte) ma è privo di qualsiasi ideologia (o pieno di qualunque ideologia) e la morte è la sua unica vera guida. Si vestiva da anni come se fosse già morto, l’innovazione più importante che gli attribuiamo è l’iPhone che è stato segnato dalla morte dei giovani impiegati della Foxconn (azienda cinese) che si lanciavano dai palazzi della fabbrica per uscire dall’incubo dei lavori forzati (problema poi parzialmente risolto con delle grandi reti poste alla base degli edifici). L’edonismo è la chiave di volta dei prodotti Apple ed è il motivo principale per cui ti scrivo da un MacBook Air di ultima generazione.
SJ segna il passaggio della digitalizzazione del pianeta (dopo saranno solo nativi digitali e il computer conterà quasi nulla) e costruisce il successo dei suoi prodotti innovando un sistema industriale in lenta putrefazione; l’industria della musica viene bonificata dalla pirateria attraverso un sistema oligarchico che si regge sul binomio macchina-contenuto, poi sarà la volta del software con l’App Store, delle TLC con l’iPhone e infine dell’editoria con l’iPad. Il mondo fuori dalla cerchia dei devoti della mela è andato ben oltre il concetto di design industriale e ha capito che dal futuro startekriano alla SJ non riceveremo altro che collassi finanziari, overshoot e guerre intra-planetarie.
Una moltitudine di persone, sempre seguendo il pensiero di @bruces, affolla oggi le favelas di Facebook, Weibo e decine di altre piattaforme dove chi non ha nulla ha capito che l’azione (futile e non) è l’unica opzione disponibile e…non costa nulla.
Control-Freak
Il controllo della tua library (iCloud), il controllo della tua mobilità (iPhone), il controllo del tuo portafoglio (iTunes) sono il residuo di un percorso di decadenza industriale (che in Italia potremmo riferire a Olivetti prima e a Fiat dopo) che margina sui ricchi e se ne sbatte del resto.
L’anno in cui incontrai Bill Gates avevo davanti a me un uomo straordinariamente concreto che con le sue righe di codice aveva permesso a milioni di persone di utilizzare il computer (che in quegli anni si trasformò in Personal); Windows era ed è un mondo imperfetto e forse anche per questo profondamente democratizzante. Ancora oggi quando lo sento parlare dei progetti della Bill & Melinda Foundation mi rendo conto che per lui il bardo è ancora distante.
Finisce così il tempo delle mele e, almeno per me, spero inizi quello delle banane ;)“
Queste brevi riflessioni nate per caso da uno scambio epistolare con un amico nascono dalla consapevolezza che SJ abbia realmente cambiato il mondo mettendo in contatto il mondo dell’arte con la tecnologia e sono servite al sottoscritto per mettere a fuoco il potente e straordinario esempio che SJ ha lasciato ad ognuno di noi.
Andrea Volpini