WordLift, un editor alla moda e su misura

Anteprima

I post di questa sezione sono prodotti per effettuare test e promozione di WordLift: editor semantico distribuito come Plugin sulla piattaforma di CMS WordPress (e attualmente in fase di closed beta con accesso ad invito).

Utilizzando l’editor per pubblicare i contenuti si ha il beneficio di costruire in automatico dataset open strutturati per essere compatibili con la Linked Open Data cloud. Le informazioni contenute nei post possono riguardare tematiche generiche, o trasversali se riferite a più argomenti, o specifiche se esplorano una tematica in particolare. L’editor semantico da la possibilità al giornalista digitale di esprimere la sua professionalità senza richiedere le competenze tecniche necessarie per assimilare al content classificazioni sotto forma di grafo semantico, e/o faccette necessarie anche per l’indicizzazione sui motori di ricerca.

Prima

TUTTO QUELLO CHE ESISTE DI REALE LO CREA IL FUTURO E NON IL PASSATO

Siamo in confusione piena se pensiamo che esista (o meno) un principio naturale di causa/effetto e giustifichiamo quello che succede reinterpretando continuamente la vita a posteriori; pensiamo che quello che è la realtà di oggi sia causa di quello successo prima. Ci troviamo nella necessità di rovesciare tutto; cambiare paradigma e non cercare più il significato al presente che viviamo e che indirizza anche le dinamiche sociali, rivolgendoci al passato.

‘Prima il futuro, quindi il presente, infine il passato’ (Pietro Citati); o ‘prima viene giudicato colpevole e poi viene commesso il delitto’ (…nel mondo di Alice: Lewis Carroll); o come in “Minority Report”: ‘la dichiaro in arresto per il futuro omicidio di ..

Se pensiamo che gli avvenimenti di questo fine 2015 siano successi per assolvere un futuro e non a causa di un passato, avremmo la reale paura di essere su una strada che porta ad una guerra mondiale.

Mi sono trovato diverse volte a pensare col paradigma che il presente soddisfi un determinato futuro, guardando l’abbigliamento di moda e osservando il mondo caratterizzato dalla parola “fashion”: morfologicamente fashion. Quando parliamo di moda anche se di solito è riferita agli abiti, parliamo di qualsiasi cosa scegliamo per rappresentarci: cose e comportamenti sociali.

La moda si basa sulla capacità di anticipare il futuro? Lo coinvolge immaginando la strada per raggiungerlo? La moda è il risultato di quello successo negli anni precedenti? La moda è il risultato di cosa ci piacerà e come ci vestiremo nel futuro?

E il vestito è solamente un filtro? è una tela dove esprimiamo i simboli su cui basiamo i nostri racconti, le nostre relazioni? Lo indossiamo perché spiega in parte il nostro essere, profondo o culturale, o perché ricorda una emozione, una presa di posizione in una piazza, in una casa, ad una festa? o per indifferenza?

Comunque sia, un vestito veste le nostre misure: spalla, collo, cavallo. Il mondo fashion di oggi si divide sempre più in fastfashion e slowfashion. Il fast è caratterizzato dalla velocità di produzione di piccole collezioni, al ritmo di 2 al mese quasi, e dal modo col quale vengono individuate. Si dice che cacciatori di tendenze (cool hunter) vaghino in giro cercando e osservando per trovare i modelli da passare in produzione. Esprit, H&M e Zara sono tra i più famosi di questi giovani brand fastfashion.

Lo slowfashion è un termine usato per indicare un fashion sostenibile. Viene coniato nel 2007 da Kate Flatcher, e in Italia è un marchio collettivo che si distingue per la manifattura completamente italiana. In questo settore l’abbigliamento su misura delle sartorie artigianali è un lessico vero e proprio, che ha una struttura ed è il risultato di una memoria. Fare abbigliamento su misura è un’arte che non si basa sul girovita, ma mette insieme fantasia e professionalità, esperienza, ricordi e qualità.

Entrando in un Atelier di un artigiano dell’abbigliamento slow fashion, come lo è la piccola e serena Sartoria Scavelli del nostro amico Francesco, si prova il piacere dell’indossare che inizia quando si sceglie un tessuto di Ermenegildo Zegna, di cashmere, di seta, una scarpa, un papillon. Si fa moda al presente senza aderire a discorsi sul prima e dopo. Ci si veste semplicemente rispettando le nostre misure con morbide fibre pregiate e accessori di qualità.

Look of the day!

La diffusione della moda secondo Georg Simmel e Thorstein Veblen, avviene secondo una “teoria del gocciolamento”, per indicare brutalmente le classi inferiori che imitano le classi elevate che a loro volta sono costrette ad una nuova moda per differenziarsi; ma era tantissimi anni fa, anche se ripetuto metaforicamente nel famoso film “Il diavolo veste Prada”. Solo con la società industriale, secondo Blumen: con l’abito si comunica l’identità sociale e ci si scambia informazioni tra gruppi.

La Sartoria Scavelli in Roma, fa parte del mondo delle piccole sartorie che servono moda senza seguirla e senza rimanerne succubi.

Il piacere quando si entra in una sartoria artigianale è quello di un incontro stimolante con chi ci lavora, dell’esperienza tattile quando si sceglie tra il cashmere, il cotone, la seta.

La Sartoria Scavelli ha iniziato ad usare WordLift per creare un dataset su misura.

 

Ahmed ElMeligy

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