Le basi per un territorio intelligente sono: la pianificazione e la gestione. Dai primi anni del 2000 si discute nell’Urbanistica sull’approccio da dare allo sviluppo delle città introducendo concetti come cityness per indicare strategie e tendenze urbane che si riflettono sulla spazialità e territorialità.
Oggi queste metodologie sono poste alla base del confronto sui rapporti tra cittadini, spazio, comunità, sanità, sicurezza, cultura, arte, alimentazione, turismo, energia. E’ lo sviluppo della città e cittadinanza insieme come forma di rete e collaborazione. Un metodo per disegnare una pianificazione sensata e applicabile delle soluzioni di Smart City.
Affrontare e risolvere i problemi delle città diventa sempre più difficile; se ne sono accorti gli Architetti, o i Politici, o quelli più a diretto contatto con le difficoltà che sono i Funzionari Pubblici. La città non è più riconducibile ad un concetto unitario, ma poliedrico.
Pianificare l’uso, le economie e le regole delle città, conformemente ai bisogni della cittadinanza per migliorare la qualità della vita, è impossibile se non si riesce a recepire e confrontare i dati provenienti dal territorio, compresi quelli in risposta all’applicazione delle politiche sociali ed economiche.
Abbiamo bisogno di vedere tutti gli ambienti, che sono oggi aggregati e generalizzati in un’unica rappresentazione Urbanistica (comprese le infrastrutture di rete digitale), associati alla musica (rumore :), alle scienze e alle visioni, alle esperienze, alle condivisioni.
Organizzare l’uso dei sensori a tale scopo aiuterebbe l’affermazione: “stiamo costruendo una Smart City”. Organizzare in dataset la raccolta delle informazioni provenienti da ogni sensore secondo schemi e categorie diffuse nel mondo open data permetterebbe inoltre l’applicazione e il supporto alle Smart Grid di cui il Gruppo Enel è uno dei leader al mondo.
La pianificazione di città e territori necessita di sistemi complessi non riconducibili a modelli prestabiliti; ma detto questo chiariamo che sono diversi i modelli di Smart City basati o integrati con le tecnologie semantiche.
Gli approcci all’argomento sono sia up che down. Quì la presentazione di un data model basato sulla semantica elaborato dal CNR; e quì l’osservatorio italiano sulle best practice.
Se ad esempio prendiamo in considerazione il mondo del turismo (quì ultima inchiesta) notiamo che i colossi del web come Expedia, Hotel.com, Priceline, Trivago, TripAdvisor, lasciano ‘solo le briciole’ all’industria. Oggi prendono 1 miliardo di euro di provviggioni creando un fenomeno di delocalizzazione, che è di per se assurdo se consideriamo che il bene ha una sede fisica che non può essere spostata.
L’uso delle tecnologie semantiche Open Source per erogare un servizio territoriale e riproducibile potrebbe: sia spostare parte delle risorse e migliorare il prodotto turistico, che aiutare lo sviluppo di altre economie digitali legate alle Smart Cities.
WordLift 3.0 è un editor semantico, API e Plugin della piattaforma CMS WordPress che, una volta definiti i punti di aggregazione delle informazioni (things or nodes), può essere impiegato per costruire dataset open, cioè un insieme di dati riusabile, perchè è possibile la relazione con altri dataset.
WordLift 3.0 è una API per catalogare qualsiasi informazione sulla strada o città in cui viviamo, lavoriamo, viaggiamo, studiamo, per poi trasformarla in qualcos’altro.