i have things – imagined — 1

chissà se funziona uguale a “.. ho visto cose che voi umani..”

recitare il monologo: “ho immaginato cose che voi umani ..”

like as “« I’ve seen things you people wouldn’t believe, ..”

Ho iniziato circa 10 anni fa, e siamo in settembre 2015, a provare la semantica come goal delle tecnologie di rete. Area di ricerca che già dal 201213 è rientrata nei ranghi dell’industrializzazione, essendo secondo me impossibile una qualsiasi attività che che non rientri nell’accumulazione di risorse, e generi nuovi potenziali sviluppi in questo settore.

Le tecnologie semantiche sono in grado di organizzare un contesto, e in un contesto individuarne lo scenario che comprende quel dato contenuto testuale, anche multimediale. Per fare ciò usa ontologie, vocabolari di termini e relazioni, dandogli un carattere leggibile alle macchine.

Nel 2010 (sarebbe meglio dire: intorno al 2010 causa memoria debole) vidi un video su TED di Tim Berners Lee — The Next Web-

e da quel momento inizia la mia seconda ed ultima fase nel mondo della semantica, concettualmente basata su: perchè non realizzare un editor che automaticamente elimini il problema della confusione quantitativa della classificazione dei contenuti del web, inquadrandolo secondo i modelli delle strutture libere come wikipedia? Nei mesi e l’anno a seguire ci fu l’affermazione del mondo open data e linked open data, certificato come vantaggioso economicamente nel 2013 dai più grossi analisti. Che grande riconoscimento 🙂 ancora trascorsi 2 anni viene citato lo studio Mckinsey in tutti i convegni, riunioni, e giustificativi per avallare il mondo dei dati aperti.

Dopo molte prove e 3 anni di sviluppo l’editor semantico WordLift è pronto, e funziona pure. Ancora solo per gli utenti della piattaforma di CMS WordPress.

Autorganizza i contenuti, costruisce dataset open e li predispone alla relazione con quelli presenti nella cloud Linked Open Data.

Per il mondo dell’editoria digitale è, in un certo senso, un riconoscimento della professione di giornalista, perchè non richiede skill tecnici per usarlo, e lo supporta nella fase di redazione del post con collegamenti e relazioni secondo entità significative estratte da una componente del software demandata alla comprensione del testo.

.. continua

articolo originariamente pubblicato su Medium.com
 

What are you looking for ..?

.. E’ un gran lavoro: trovare i pezzi con i quali comporre uno scenario e poi osservarlo. Dall’orizzonte fisso, allo sguardo incuriosito da sulla nave che piano si avvicina,

la scena muta, quasi, anche lei, si scopre e si rivede!

the cat watson

http://goods.mediumcontrol.com/category/watson-the-cat-collection

Di solito la semantica è un sistema da usare per organizzare i contesti traducendoli in lessici che le macchine possano comprendere. Nelle reti digitali passano e in costante aumento, i contenuti. Immaginiamo noi utenti rilasciare un post multimediale così come un orientale libera una candela desiderio accesa a galleggiare su di un fiume. Miliardi di nuovi contenuti ogni giorno. Miliardi e più miliardi: trifantastilioni. Tra questi i motori di ricerca pescano usando ad esca le parole suggerite da noi utenti. Buttano le lenze tra le correnti meno fragili, dove galleggiano i contenuti cosiddetti più “strutturati”, cioè quelli arricchiti di metadati compatibili con i logaritmi usati per la ricerca. I metadati descrivono il contenuto alle macchine e ne indirizzano la catalogazione e quindi danno la possibilità di essere cercati, trovati, e probabilmente letti.

Da oggi in poi l’attività di strutturazione non sarà più un problema risolvibile professionalmente con un tecnico SEO, anche se per un breve termine.

L’editor semantico WordLift 3.0 (soprannome EVA), di insideout10, soddisfa l’esigenza di tutti gli utenti internet che usano la piattaforma CMS WordPress, supportando le categorie del giornalismo digitale:

    • nella fase di redazione, proponendo all’utente relazioni esplicative e di approfondimento degli argomenti espressi nel post,
    • autorganizzando i contenuti secondo le strutture di Dbpedia e più in generale della cloud Linked Open Data.